Alla fine tutto va messo alla prova: le idee, i propositi, quel che si crede di aver capito e i progressi che si pensa di aver fatto. E il banco di questa prova è solo uno: la propria vita. A che serve essere stati seduti sui talloni per ore a meditare se non si è con questo diventati migliori, un po’ più distaccati dalle cose del mondo, dai desideri dei sensi, dai bisogni del corpo? A che vale predicare la non violenza se si continua a profittare del violento sistema dell’economia di mercato? A che serve aver riflettuto sulla vita e sulla morte se poi, dinanzi a una situazione drammatica, non si fa quel che si è detto tante volte bisognerebbe fare e si finisce invece per ricadere nel vecchio, condizionato modo di reagire?
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Un altro giro di giostra è il libro con cui ho conosciuto Tiziano Terzani.
Come tanti dei miei libri, anche questo è stato acquistato per pochi euro ad un mercatino.
Su Tiziano Terzani mi limiterò a dire che è stato un giornalista e scrittore e che per anni ha trascorso la sua vita in Oriente; vita, opera giornalistica e viaggi sono raccolti in diversi libri da lui scritti.
In Un altro giro di giostra Terzani racconta il percorso personale che ha affrontato dopo aver saputo di essere malato.
Il viaggio che decide di intraprendere è finalizzato alla ricerca di una cura, di una spiegazione a ciò che gli stava succedendo, per cercare di capire come affrontare la malattia ed il dolore.
Parte quindi verso gli Stati Uniti, si sposta in India, passa in Thailandia, Hong Kong, Filippine, fino ad arrivare all’Himalaya.
Terzani si trova così a sperimentare cure di ogni genere e sorta, dall’omeopatia al reiki allo yoga, ma il viaggio intrapreso alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore alla ricerca dell’armonia con sé stesso e con l’universo, un viaggio che lo portò ad accettare serenamente l’inevitabile fine.
Sono molto affezionata a Terzani ed in particolar modo a questo libro che mi ha insegnato – o sicuramente ha buttato il seme che cerco continuamente di coltivare – l’accettazione.
Accettazione non nel senso di sottomissione e passività agli eventi, quanto consapevolezza e sereno accoglimento del corso della vita e della sua naturale fine.
Lela .
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Sullo schermo
La fine è il mio inizio film del 2010 diretto da Jo Baier e tratto dall’omonimo libro postumo di Tiziano Terzani.
Disponibile su AppleTv, PrimeVideo e Youtube
Anam il senzanome. L’ultima intervista a Tiziano Terzani del 2004
Tiziano Terzani: il viaggio della vita film documentario del 2023
Disponibile su PrimeVideo
La mia edizione
Un altro giro di giostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo di Tiziano Terzani
Longanesi | Il Cammeo, 2004, 578 p.
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