Molte culture considerano le allucinazioni, come i sogni, uno stato di coscienza speciale e privilegiato, attivamente perseguito attraverso pratiche spirituali, meditazione, droghe, o isolamento.
Anno di pubblicazione: 2012
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Molte culture considerano le allucinazioni, come i sogni, uno stato di coscienza speciale e privilegiato, attivamente perseguito attraverso pratiche spirituali, meditazione, droghe, o isolamento.
Nella moderna cultura occidentale, però, le allucinazioni sono più spesso considerate indice di follia, oppure un segnale che al cervello sta accadendo qualcosa di terribile, benché la grandissima maggioranza delle allucinazioni non abbia implicazioni così sinistre.
Vi è da noi una forte connotazione negativa, così che spesso i pazienti sono riluttanti ad ammettere le proprie allucinazioni, temendo che gli amici e perfino i medici li credano sul punto di perdere la ragione.
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Ho sempre saputo dell’esistenza di Oliver Sacks e del fatto che fosse autore di libri, ma senza in realtà leggere qualcosa o interessarmi a riguardo.
Sapevo solo che era l’autore di L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, ma nulla di più. Non ho mai letto la trama del libro e ho sempre creduto che Sacks fosse uno scrittore come tanti.
Qualche anno fa, però, mi è stato regalato il libro Allucinazioni e, come tanti (ahimè!), è rimasto in attesa nella mia libreria.
Io sono convinta che i libri ti chiamino, e lui lo ha fatto lo scorso anno.
Allucinazioni credo sia stata una scoperta meravigliosa.
Il libro tratta, capitolo per capitolo, le differenti situazioni in cui si possono manifestare i fenomeni allucinatori: allucinazioni a causa di una malattia degenerativa, allucinazioni a seguito dell’amputazione di un arto, allucinazioni da emicrania, allucinazioni da deprivazione sensoriale, allucinazioni a seguito dell’assunzione di sostanze psicotrope, allucinazioni che colpiscono particolari categorie di lavoratori o sportivi, allucinazioni di massa, ecc..
Sacks è estremamente accurato nelle descrizioni e cerca, in ogni modo e riuscendoci, di spiegare con parole “semplici” anche i concetti che inevitabilmente sono estranei a chi di medicina, psichiatria e neurologia non se ne intende.
E’ un libro che richiede un minimo di impegno.
Non è un racconto, quanto una vera e propria testimonianza del suo lavoro e degli anni che ha dedicato allo studio.
Questo libro mi ha insegnato una serie di cose che, a pillole e sperando di incuriosirvi, vi lascio qui di seguito:
– illusioni, percezioni e allucinazioni non sono la stessa cosa;
– le allucinazioni possono colpire tutti e 5 i nostri sensi;
– gli episodi emicranici spesso possono essere preceduti da fenomeni allucinatori;
– chi si trova a percorrere lunghi tratti di paesaggio uguale (ghiacciai, deserti) è più soggetto ad avere allucinazioni;
– tanti mistici e santi riconosciuti come tali molto probabilmente soffrivano di allucinazioni (ma questo, a me, non sorprende…);
– le allucinazioni possono essere semplici e complesse e cioè coinvolgere rispettivamente uno più sensi.
Il libro offre una quantità di spunti di lettura e approfondimento che ci si potrebbe perdere, cosa che ho rischiato di fare.
Cosa che ho trovato molto interessante è il fatto che Sacks stesso, all’interno del libro, richiama altri suoi testi in cui tratta nel dettaglio uno specifico caso o fenomeno allucinatorio.
E’ stato leggendo Allucinazioni che finalmente ho capito che L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello non è un racconto metafisico.
Lela .
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La mia edizione
Allucinazioni
Adelphi | Biblioteca Adelphi, 609, 2013, 325 p.
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