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Letture di aprile | #wrapup



Aprile quest’anno è arrivato carico d’acqua di pioggia, tenendo lontano il tepore della primavera.

Da parte mia ho dec
iso di affrontare questo clima umido leggendo solo libri fantasy e intrisi di magia, libri legati a protagonist* parecchio bizzarr*, alcun* che mi sono diventat* modelli alla quale ispirarmi nei momenti di maretta, altr* che non so ancora bene dove collocare.

Ma non indugiamo oltre.




#1 Sabriel | Garth Nix ✴︎ Fazi


Sabriel è il primo volume della trilogia del Vecchio Regno dello scrittore Garth Nix, nonché pietra miliare del fantasy contemporaneo. Siamo immersi in un worldbuilding caratterizzato da antico e moderno, dove la magia convive con la scienza e l’innovazione tecnologica, dove la vita deve cedere terreno e tempo anche alla morte. A mantenere l’equilibrio (e anche a turbarlo, se è per questo), ci sono persone dotate di poteri magici, che grazie al loro potere possono anche riportare in vita i morti. Gli abhorsen combattono da secoli contro questi negromanti. Sabriel, la protagonista del romanzo è la figlia dell’Abhorsen in carica e dovrà compiere un viaggio difficile e pericolosissimo per scoprire che fino ha fatto suo padre e impedire a uno dei più terribili Morti di tornare nel regno dei vivi. Ad aiutarla nel compito ci saranno Touchstone e il gatto Mogget.


#2 Dune | Frank Herbert ✴︎ Fanucci


Capolavoro assoluto. Questa in realtà era la seconda lettura, dopo aver rivisto il primo film e visto per la prima volta il nuovo capitolo cinematografico. Come di consueto per me, le trasposizioni cinematografiche sono sempre una grande delusione, e il fatto che mi ostini a guardarle non è dovuto a sano masochismo, ma a momenti di convivialità e di socialità. Al cinema ci vado in compagnia, il che rende meno pesante la visione del film.
Herbert con Dune inaugura una saga leggendaria, caratterizzata da un lavoro certosino e riuscitissimo di personaggi, mondi e trama. Non si risparmia in nulla, conferendo al suo lavoro una credibilità invidiabile. La storia gira intorno a Paul Atreides, il giovane duca figlio del casato omonimo che si ritroverà appena quindicenne a portare avanti una guerra cosmica e religiosa, dopo che il suo casato subirà un abominevole tradimento. Durante questo viaggio travagliato avrà modo di farsi nuovi amici e alleati e nuovi nemici, combattendo per scoprire quale ruolo ha destinato per lui il destino (e in larga parte il Bene Gesserit).

#3 Povere creature! di Alasdair Gray ✴︎ Safarà

Che scoperta!
Ma quanto mi fa gira il culo il fatto che questo capolavoro io l’abbia scoperto grazie alla trasposizione cinematografica di Yorgos Lanthimos. Come scritto sopra, alcuni libri sono talmente belli che le persone sono indotte a trasformarli, a riscriverli, a interpretarli. Allora bisognerebbe scrivere a caratteri cubitali prima della proiezione: “liberissima interpretazione del testo, cercate di non rimanerci male.” Nonostante mi sia piaciuto molto il film (incredibile l’interpretazione di Emma Stone e di Willem Dafoe), leggere dopo il romanzo, mi ha lasciato un senso di oltraggio e tradimento indescrivibili. Bella Baxter, la vera Bella Baxter, è molto ma molto di più (e paradossalmente di meno) di quella che è stata interpretata nella pellicola. Lanthimos mi appare dopo la lettura del libro, come uno scaltro furbetto, che ha voluto giocare su alcuni aspetti solo accennati nel romanzo, rendendoli passaggi chiave del film. Ma va bene anche così. La grande risonanza che ha portato il film al romanzo, ha permesso a me e a molt* altr* di conoscere questo gioiello. L’edizione tra le altre cose è curatissima e davvero interessante, come estremamente interessante è l’opera di Gray e della casa editrice Safarà.


#4 Alice Dorothy Wendy di L. Carroll, L. F. Baum, J. M. Barrie ✴︎ Mondadori


In questo Drago sono presenti ben cinque romanzi. Introdotti da Massimo Scorsone, eminenza grigia da me molto ammirata, che cura con grande passione alcuni dei più bei Oscar Draghi, questi romanzi sono arcinoti e al tempo stesso completamente sconosciuti. La colpa, o il merito, è da attribuirsi alle rappresentazioni cinematografiche (anche qui!) che li hanno portati nell’immaginario collettivo. Chi può dire di non aver visto i cartoni della Disney che hanno portato sugli schermi di miriadi di infanti Alice e lo Stregatto (che per amor di cronaca è un gatto del Cheshire), Wendy, Peter Pan e l’elegantissimo Capitan Uncino?
Ebbene i romanzi sono molto meno zuccherosi e più complessi dei cartoni. Le opere di Carroll in particolar modo hanno un vago sentore di bizzarro e di assurdo che ci lascia alquanto tramortiti dopo la lettura. Rimane il bel ricordo delle canzoni-filastrocche-poesie, della quale sono disseminati i due romanzi, ma per il resto si tratta davvero di una avventura assurda.
Le avventure di Peter Pan e di Wendy, sono più intricate del film, ma grosso modo vengono rispecchiate abbastanza fedelmente, soprattutto i personaggi principali e la protagonista. L’unico elemento più complicato da gestire, ovvero la ricorrenza con la quale Peter si ripresenta alla discendenza di Wendy, è stato abilmente omesso, anche se mi par di ricordare che ad un certo punto è uscito un Peter Pan 2.
Poche parole ho da spendere invece per il Meraviglioso mago di Oz perchè lo detesto. E’ uno dei romanzi che odio di più al mondo e rileggerlo mi ha solo innervosito. Trovo Baum uno scrittore assolutamente mediocre e parecchio furbastro, che con questa storia banale e piatta ha cercato di manipolare gli elementi della favola e del classico viaggio dell’eroe (dell’eroina in questo caso). Personalmente lo considero un libro da dimenticare.


#5 Jonathan Strange e il signor Norrel di Susanne Clarke ✴︎ Fazi


Ho iniziato il mese leggendo un libro sulla magia e lo finisco leggendo un libro sulla magia.
Uno dei più belli a mio parere. E se voglio essere completamente onesta, questa è la terza lettura del romanzo di Clarke, che considero uno dei più riusciti degli ultimi anni. La storia è ambientata in Inghilterra, agli inizi dell’800. Tutto è come lo conosciamo noi: il progresso, la cultura, i costumi e i gli avvenimenti storici. Se non fosse, che a fianco di questo contesto famigliare ci sono uomini e donne in grado di praticare la magia. Da prima discretamente, e via via che il romanzo incalza, sempre più apertamente e platealmente, fino ad arrivare a che ogni cosa in Inghilterra è talmente impregnata di magia da sconvolgere tutt*. La trama gira intorno alle vicende del noiosissimo, spregevolissimo e antiquato signor Gilbert Norrell. Il classico benestante inglese che vive ritirato nella sua tenuta di campagna studiando la magia. Il passatempo preferito di questo illustre signore è acquistare libri di magia e impedire a chicchessia di conoscere questa arte. Sennonché un bel giorno, secondo i piani e le profezie del misterioso Re Corvo, un altro uomo viene in contatto con l’arte magica e decide di cimentarsi nel suo studio. Da quel momento tutto sarà diverso. Tra i due si instaurerà un rapporto profondo di stima e rispetto, ma anche di invidia e di timore, caratterizzato da momenti di grande affinità a quelli di stizza e odio. Norrell diverrà il maestro di Jonathan Strange, cercando tuttavia di occultare quelli che secondo lui sono i passaggi più perigliosi della magia, troppo spaventato dalle conseguenze che potrebbero capitare se qualcun’altro decidesse di praticare la magia completamente e appassionatamente. Ovviamente tutti gli sforzi di Norrell si riveleranno vani e Strange sarà costretto a ricorrere a tutta la sua magia e alla sua follia per proteggere chi ama, e diciamolo, anche per spingere i confini sempre un poco più in là.
Un romanzo straordinariamente riuscito e credibile.



Per questo mese è tutto!
Alla prossima, con altre letture interessanti.


NIcole | Moony Reader

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