"Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri"
Anno di pubblicazione: 2000
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Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri,
mi chiedo però se il bugiardo che c’è in lui non lo stia ingannando.
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Era da un po' che facevo la corte a L'Avversario.
Cercavo un'edizione di seconda mano ma per mesi ne ho fatto una caccia a vuoto. Poi, qualche giorno dopo il mio compleanno entro in una libreria e mi dico "non mi sono regalata nulla": è ora di comprarmi L'Avversario.
Lo ammetto, sarei voluta partire a leggere Carrère con Yoga, più per il titolo in sé che per altro.
Sotto consiglio anche della coautrice di questo blog, decido di iniziare con qualcosa di più leggero: abbandono momentaneamente la voglia di Yoga e mi compro L'Avversario.
Che dire, provo una certa attrazione per i fatti di cronaca, cronaca nera soprattutto.
Un po' sarà dato da ciò che ho studiato, dal lavoro che faccio, un po' da una morbosa curiosità a mio avviso insita nell'uomo.
Leggo questo libro alla velocità della luce tanto da non aver avuto nemmeno il tempo di sgualcirlo un minimo.
L'Avversario è una storia di menzogna (questo forse lo sanno anche i polli) ma anche di profonda sofferenza dove la paura di deludere, di creare dispiacere a chi ti sta attorno ti porta a mentire "a fin di bene" fino al punto di perdere il controllo delle tue bugie e della tua vita.
Il protagonista del libro impara sin da bambino a non "dare dispiaceri", impara sin da subito a reprimere le proprie emozioni per il quieto vivere familiare...un meccanismo che lo ha portato alla distruzione.
E' un libro che, nonostante la sua brevità, mi ha fatto riflettere molto sui meccanismi che la mente impara, fa propri ed attua in modo automatico.
Lela . | Libracchiando
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Sullo schermo
L'avversario, film del 2002 diretto da Nicole Garcia
Disponibile su Netflix e Chili
L'autore
Emmanuel Carrère d'Encausse (Parigi, 9 dicembre 1957) è uno scrittore, sceneggiatore e regista francese.
Carrère è laureato presso l'Institut d'études politiques de Paris. Il suo primo lavoro è stato quello di critico cinematografico per la rivista Télérama.
Nel 1983 ha esordito con il romanzo L'ami du jaguar. Nel 2000 in cui pubblica il suo primo vero successo: L'avversario. Il libro narra la storia di Jean-Claude Romand, un criminale francese cresciuto nella menzogna.
Leggendo nella cronaca il caso di questo individuo, vissuto per anni nella menzogna di una vita brillante, dopo essersi trasformato in un killer, Carrère si incuriosisce e prende contatti con lui.
Carrère ha tentato diverse stesure del libro, prima dal punto di vista dell'assassino, poi facendo parlare i suoi amici e i protagonisti della storia, ma nella stesura definitiva ha voluto narrare la propria esperienza in prima persona, segnando così una svolta nel proprio stile di scrittura.
Da L'avversario in poi, infatti, in ogni sua opera Carrère compare come narratore presente ai fatti, scrivendo pagine radicate nella realtà e molto documentate come in Limonov, il suo libro più venduto, in cui la biografia romanzata del leader dissidente russo Ėduard Limonov diventa uno strumento di analisi della Russia, dall'URSS a Putin, o come in Il regno, in cui traccia la storia del primo secolo dell'era cristiana e dell'effimera conversione dell'autore.
Molti suoi libri sono poi stati trasposti in sceneggiature cinematografiche, e la maggior parte delle sue opere sono incentrate sulla riflessione su se stesso e sul nesso fra illusioni e realtà.
Emmanuel Carrère in https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Carrére
(consultata il 02.12.2024, ore 16.38)
La mia edizione
L'Avversario di Emmanuel Carrère
Adelphi | Fabula, 2013, 169 p.
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