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Tutte le nostre insoddisfazioni relative a quello che ci manca, mi sembravano scaturire dalla mancanza di gratitudine per quello che abbiamo.
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Robinson Crusoe, una storia che, chi più chi meno, tutti conosciamo.
La storia pare essere ispirata dalla disavventura di Alexander Selkirk, un naufrago scozzese che sopravvisse per quattro anni su un’isola del Pacifico.
Un racconto che sa di avventura, dalla scrittura semplice e accattivante. Un classico che ho ignorato per anni e che ho deciso di leggere per puro caso, per pura curiosità .
Il racconto in prima persona è personalmente qualcosa che a me piace molto, sicuramente perché mi fa immedesimare in toto in ciò che viene raccontato.
Con questo tipo di scrittura puoi decidere di essere Tu il protagonista dell’avventura che leggi o essere semplicemente un un mero uditore, una specie di Grillo Parlante o un osservatore che scruta pensieri e azioni da dietro la spalla del protagonista.
Devo ammettere che questo romanzo mi è piaciuto più del previsto e mi sento di consigliarlo a chiunque sia alla ricerca di una lettura piacevole, poco impegnativa e con un pizzico di avventura.
Vero anche che è possibile una lettura più profonda, più impegnata, se si vuole prendere il considerazione l’epoca ed il contesto sociale: illuminismo inglese, l’ascesa della borghesia mercantile puritana, la mentalità individualistica alla base della società borghese e capitalistica che in Inghilterra si stava evolvendo, al rapporto uomo-natura…
A volte, però, trovo sia bello leggere i libri per il piacere di farlo, per il semplice gusto del racconto, senza orpelli o significati sottesi, ed è ciò che ho fatto con Robinson Crusoe.
Lela .
P.s. La caricatura del caro Sig. Defoe – che trovo bellissima e divertentissima – sulla copertina, ha sicuramente inciso sull’acquisto.
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Sullo schermo
Le trasposizioni cinematografiche e televisive del romanzo di Defoe sono plurime, la prima risale al 1902 (!) ed è intitolata Les aventures de Robinson Crusoé del regista Georges Méliès.
Per rimanere in tema:
Cast Away, film statunitense del 2000 diretto da Robert Zemeckis con Tom Hanks
CuriositÃ
Pare che Jean-Jacques Rousseau abbia fatto di Robinson Crusoe un caposaldo nel suo ideale di educazione tracciato nell’Émile (Emilio o dell’educazione, noto e diffuso romanzo pedagogico da lui scritto e pubblicato nel 1762): «Dal momento che abbiamo assolutamente bisogno di libri, uno ne esiste che costituisce, a parer mio, il più felice trattato di educazione naturale. Questo libro sarà il primo che il mio Emilio leggerà ; per lungo tempo formerà da solo tutta la sua biblioteca e sempre vi occuperà un posto di rilievo […] Qual è dunque questo meraviglioso libro? È Aristotele? È Plinio? È Pitagora? No: è Robinson Crusoe».
L’autore
Daniel Defoe, o De Foe, (Stoke Newington, 1660 – Moorfields, 24 aprile 1731), è stato uno scrittore e giornalista britannico e viene frequentemente indicato come il padre del romanzo inglese.
Modificò il proprio cognome da “Foe” al più aristocratico “Defoe” intorno al 1703.
La famiglia di Defoe era di credo presbiteriano dissenziente; egli fu mandato a scuola all’accademia dissenziente di Stoke Newington Green, dove non seguì studi classici ma si dedicò a discipline come l’economia, la geografia e le lingue straniere. Contro la volontà del padre, scelse di non diventare pastore presbiteriano e di dedicarsi agli affari..
Nel 1692 Defoe finì in bancarotta, pagando il disastro economico anche con la prigione.
Riuscì a risollevare le proprie condizioni finanziarie con attività disparate: una fabbrica di mattoni, un servizio di consulenza per il governo, e qualche pubblicazione come saggista.
Dopo la morte di Guglielmo III (1702), Defoe fu arrestato con l’accusa di avere diffamato la Chiesa d’Inghilterra nel suo saggio La via più breve per i dissenzienti (The shortest way with the dissenters).
Il libro fu messo al rogo, e Defoe subì prima la gogna e poi nuovamente la prigione.
Mentre attendeva in carcere la sentenza, Defoe scrisse A Hymn to the Pillory (Inno alla Gogna), che circolò per tutta Londra: la condanna si trasformò in trionfo, la gogna fu ornata di fiori e scorsero fiumi di birra in onore del condannato.
Inno alla Gogna sviluppa un tema caro alle satire di Defoe: la condanna inflitta agli innocenti, l’impunità dei colpevoli, la barbarie del ludibrio della folla.
Fra il 1705 e il 1707 si trasferì in Scozia.
Nel 1714, sempre lavorando sotto mentite spoglie per il governo, riuscì a entrare nella redazione di un settimanale giacobita. Scoperto sei anni dopo, fu costretto a porre fine alla sua attività di giornalista. Nel frattempo aveva continuato a scrivere romanzi.
Daniel Defoe in https://it.wikipedia.org/wiki/Daniel_Defoe (consultata il 10.11.2023, ore 13:37)
La mia edizione
Robinson Crusoe di Daniel Defoe
Cult Editore, 2012
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